Visualizzazioni totali
martedì 18 novembre 2025
Formare famiglie tradizionali
Pensiero del giorno
Lo Spirito Santo, che mediante il dono della fortezza rinvigorisce il nostro cuore, mediante il dono della pietà vuole renderlo mite e soave. Noi stessi, esercitando la virtù della dolcezza, facciamo il possibile - e dobbiamo farlo a tutti i costi - per acquistare quella mansuetudine di cuore tanto raccomandata da Gesù e che, come Egli stesso ha detto, ha per frutto la pace interiore: «Imparate da me che sono mansueto ed umile di cuore, e troverete riposo alle anime vostre» (Mt. 11, 29). Tuttavia non riusciamo ancora a stabilirci in una dolcezza abituale, in una pace continua, tanto è vero che, di fronte a casi imprevisti, a contraddizioni, a torti, ad offese la dolcezza vien meno e la pace del cuore svanisce, almeno per qualche istante. Queste esperienze quotidiane, benché dolorose ed umilianti, sono salutari, giacché, molto meglio di qualsiasi ragionamento, ci fanno comprendere l'insufficienza dei nostri sforzi e l’estrema necessità dell’aiuto divino, aiuto che Dio stesso ha già stabilito di darci infondendo in noi il dono della pietà.
[Pensiero tratto da “Intimità Divina”, di Padre Gabriele di S. Maria Maddalena, pubblicato dal Monastero S. Giuseppe delle Carmelitane Scalze di Roma, imprimatur: Vicetiae, 4 martii 1967, + C. Fanton, Episcopus Aux.].
lunedì 17 novembre 2025
Quando un'amicizia è veramente cristiana, i frutti sono buoni
Spesso i mondani hanno una visione utilitaristica dell'amicizia: fin quando una persona fa comodo e procura dei vantaggi, allora coltivano l'amicizia, quando non fa più comodo, allora "scaricano" la persona "amica". Invece i seguaci di Gesù Cristo considerano l'amicizia come un "mettersi al servizio" della persona amata, come ci ha insegnato lo stesso Redentore Divino, il quale disse di essere venuto sulla terra per servire, non per essere servito.
Viviamo in una società spietata nella quale ci si fa la guerra per cose da nulla, si sgomita, si calpesta il prossimo per il proprio vantaggio, ecc. Anche tra cristiani spesso avvengono cose scandalose, basti pensare alla feroce persecuzione che da decenni i modernisti stanno attuando contro i cattolici rimasti fedeli al Magistero perenne della Chiesa.
San Francesco di Sales raccomandava ai fedeli laici di trovare delle amicizie spirituali, con le quali incoraggiarsi vicendevolmente nella pratica delle virtù cristiane. La vita su questa terra è un continuo combattimento spirituale e a volte capita di sentirsi soli e scoraggiati. Ma se si hanno delle amicizie spirituali ci si aiuta e conforta a vicenda, rendendo più facile l'avanzata sulla strada verso il fine ultimo della nostra esistenza: la Santissima Trinità, unico Dio. Grazie al blog "Cordialiter" ho potuto stringere delle belle amicizie spirituali con varie persone che praticano la devozione, le quali mi sono di grande conforto. Per me è edificante vedere tanti fratelli e sorelle nella fede combattere con ardore la stessa battaglia per la santificazione delle anime e la maggior gloria di Dio. Quando un'amicizia è vera, cioè è fondata sulla virtù e la carità, essa nasce dallo Spirito Santo e i frutti sono deliziosi perché la devozione si riversa da un cuore all'altro e le anime avanzano insieme sulla via della perfezione cristiana.
Date et dabitur vobis
[Brano tratto da "Catechismo di San Pio X commentato con fatti, detti, sogni e scritti di San Giovanni Bosco", Volume 2°, Libreria Dottrina Cattolica, 1950].
Pensiero del giorno
domenica 16 novembre 2025
San Tommaso d'Aquino e le anime del Purgatorio
L'angelico dottore S. Tomaso d'Aquino, pure divotissimo per le anime, fu ricompensato con parecchie apparizioni, che furono conosciute per mezzo dell'irrecusabile testimonianza dello stesso illustre Dottore. Offriva egli in modo particolare le sue preghiere ed i suoi sacrifizi per i defunti che aveva conosciuti o che erano della sua parentela.
Quando era lettore di teologia all'Università di Parigi, perdette una sorella, che morì nel monastero di Santa Maria di Capua, di cui era badessa. Appena il santo conobbe la sua morte, con fervore ne raccomandò a Dio l'anima. Alcuni giorni dopo, essa gli comparve, scongiurandolo di aver pietà di lei, di continuare, anzi raddoppiare i suoi suffragi, perché crudelmente soffriva fra le fiamme dell'altra vita. Tomaso si diede premura di offrire a Dio tutte le soddisfazioni che poteva, e di più domandò i caritatevoli suffragi dei suoi amici. In tal modo ottenne la liberazione della sorella, venuta essa stessa a dargliene l'assicurazione. Poco tempo dopo, essendo stato inviato a Roma dai suoi superiori, gli apparve l'anima della sorella, ma questa volta, in tutto lo splendore del trionfo e della gioia. Reso famigliare colle cose soprannaturali, il santo non temette d'interrogare l'apparsa, e domandarle che n'era dei suoi due fratelli Arnaldo e Landolfo, anch'essi da qualche tempo morti. «Arnaldo è in Cielo, rispose l'anima, e vi gode un alto grado di gloria, per aver difesa la Chiesa ed il Sommo Pontefice contro le empie aggressioni dell'imperatore Federico. Quanto a Landolfo, trovasi ancora nel Purgatorio, ove soffre molto ed ha grande bisogno di soccorsi. Quanto a te, mio caro fratello, ella aggiunse, ti aspetta in Paradiso un posto magnifico, in ricompensa di quanto hai fatto per la Chiesa. Affrettati a dar l'ultima mano ai vari lavori che hai incominciato, poiché ben presto sarai unito a noi». Riferisce la storia che infatti il santo Dottore non visse più a lungo. Un'altra volta, lo stesso santo, facendo orazione nella chiesa di S. Domenico in Napoli, vide avvicinarglisi il confratello Romano, che a Parigi gli era successo nella cattedra di teologia. Il santo dapprima credette che arrivasse da Parigi, ignorando la sua morte; si alzò quindi, gli andò incontro e lo salutò, domandando notizie della sua salute e dei motivi del suo viaggio. «Non sono più di questo mondo, gli disse il religioso sorridendo, e per la misericordia di Dio già posseggo il Bene supremo: d'ordine suo vengo ad incoraggiarvi nei vostri lavori. - Sono in istato di grazia? Chiese subito Tomaso. - Sì, fratello mio, e le vostre opere, sono a Dio gratissime. - E voi avete provato il Purgatorio? - Sì, per quindici giorni, causa varie infedeltà; non prima sufficientemente espiate».
Allora Tomaso, sempre preoccupato da questioni teologiche, volle approfittare dell'occasione per rischiarare il mistero della beatifica visione; ma gli fu risposto con quel versetto del salmo 47: Sicut audivimus, sic vidimus in civitate Dei nostri: ciò che conoscemmo per mezzo della fede, vediamo coi nostri occhi nella città di Dio. Pronunziando quelle parole, sparve l'apparizione; lasciando l'angelico Dottore acceso dal desiderio dei beni eterni.
[Brano tratto da “Il dogma del Purgatorio”, di Padre Francesco Saverio Schouppe, traduzione di Don Antonio Buzzetti, tipografia e libreria San Giuseppe degli artigianelli, Imprimatur: Taurini, die 7 Aprilis, 1932, Can. Franciscus Paleari, Provic. Gen.].
Pensiero del giorno
(Brano tratto dagli scritti di Padre Felice Maria Cappello, 1879-1962).
sabato 15 novembre 2025
Una marea di soldi sprecati per una serata mondana!
Al riguardo della spilorceria di certi ricconi nel finanziare le opere caritative e apostoliche, un giorno Don Bosco raccontò che gli era stato riferito che a Torino un signore molto facoltoso aveva organizzato una serata di festa che, da chi gli parlò di questa veglia mondana, venne descritta come stupenda, magnifica e regale. Don Bosco domandò quale fosse stato il costo di tutto ciò. Il suo interlocutore gli rispose che costò 70.000 lire, che a quei tempi era una somma ingente di denaro. Al sentire ciò Don Bosco esclamò: “70.000 lire in una veglia! Oh cecità umana! Con 70.000 lire si sarebbero potuti accogliere 70 giovanetti, farli studiare, e forse regalare alla Chiesa 70 Sacerdoti, i quali col divino aiuto avrebbero col tempo guadagnato a Dio migliaia di anime. E badate che quel signore poche settimane prima era stato pregato che volesse pagare per tre mesi la pensione a un povero giovane da ricoverarsi in un istituto, e vi si era rifiutato! Certamente Iddio a suo tempo domanderà conto di quella serata! Vedete come si fa oggidì per rendersi inabili alle opere di beneficenza?”.
Purtroppo anche ai nostri giorni ci sono tanti “cattolici”, non solo tra calciatori, attori famosi e ricchi imprenditori, che sprecano un sacco di soldi per cose inutili, mentre poi fanno poco o nulla per finanziare le opere di apostolato per salvare le anime che costarono il sangue di Cristo sulla Croce del Golgota.
Pensiero del giorno
venerdì 14 novembre 2025
L'amore è "disordinato" quando calpesta la Legge di Dio
Penso ad esempio ad una mia cara amica veneta. C'eravamo conosciuti quando eravamo studenti, in occasione di un campo estivo al quale partecipavano ragazzi di varie regioni d'Italia. Frequentava un liceo classico di Padova ed essendo una ragazza intellettualmente interessante era possibile dialogare piacevolmente con lei su vari argomenti non frivoli. Poi ci siamo rivisti altre due volte in occasione di altri campi. Successivamente abbiamo perso i contatti e non ci siamo più sentiti per molti anni. Tempo fa ha trovato il mio indirizzo e-mail e mi ha ricontattato per darmi una notizia funesta riguardante un nostro amico. Abbiamo avuto un interessante scambio di idee e ci siamo aggiornati sulle nostre scelte di vita. Purtroppo mi ha detto che da diversi anni convive col suo compagno. Ciò mi dispiace molto, perché mette a repentaglio la salvezza eterna della sua anima. Sarebbe stato meglio per lei se non si fosse mai innamorata di quell'uomo che non l'ama in modo conforme al volere del Signore.
Alcuni potrebbero dire: "Che male c'è se si amano e convivono?". A costoro potrei rispondere dicendo che l'amore può essere "ordinato" oppure "disordinato". È "ordinato" quando rispetta l'ordine stabilito da Dio, mentre è "disordinato" quando calpesta la Legge Eterna del Signore. Convivere "more uxorio" va contro ciò che Dio ha stabilito per nostro bene, pertanto si tratta di un amore disordinato. Lo stesso discorso vale per i fidanzati che, pur non convivendo, si prendono dei piaceri carnali che per loro natura sono riservati solo ai coniugi. Perché rischiare di andare all'inferno eterno per dei brevi piaceri che svaniscono come fumo al vento? Dio è un bene infinito, non possiamo permetterci di perderlo per nessun motivo al mondo.
Pensiero del giorno
(Cardinale Ildefonso Schuster)
giovedì 13 novembre 2025
Fiorellini recisi
Pensiero del giorno
(Pensiero tratto dal commento di Don Dolindo Ruotolo al Libro della Genesi)















