Ecco quello che suggerisce Don Bosco ai giovani dopo la Comunione Pasquale: 1) Santificare il giorno festivo, con l’assistere alla Santa Messa ed ascoltare le prediche. 2) Fuggire i cattivi compagni cioè quelli che bestemmiano, gli sboccati, quelli che parlano male della Religione, del Vicario di Gesù Cristo. 3) La frequente confessione. Concluse Don Bosco dicendo: «Un Dio solo: se mi è nemico chi mi salverà? Un’anima sola: se la perdo che sarà di me? Un solo peccato mortale merita l'inferno: che sarà di me se morissi in tale stato? Ascolta, caro figlio, il detto mio: Fallace è il mondo, il vero amico è Dio.
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sabato 4 ottobre 2025
Fallace è il mondo, il vero amico è Dio
San Pio X contro i teologi modernisti nei seminari
Ma qui già siamo agli artifici con che i modernisti spacciano la loro merce. Che non tentano essi mai per moltiplicare gli adepti? Nei Seminari e nelle Università cercano di ottenere cattedre da mutare insensibilmente in cattedre di pestilenza. Inculcano le loro dottrine, benché forse velatamente, predicando nelle chiese; le annunciano più aperte nei congressi: le introducono e le magnificano nei sociali istituti. Col nome proprio o di altri pubblicano libri, giornali, periodici. Uno stesso e solo scrittore fa uso talora di molti nomi, perché gli incauti sieno tratti in inganno dalla simulata moltitudine degli autori. Insomma coll'azione, colla parola, colla stampa tutto tentano, da sembrar quasi colti da frenesia. E tutto ciò con qual esito? Piangiamo pur troppo gran numero di giovani di speranze egregie e che ottimi servigi renderebbero alla Chiesa, usciti fuori dal retto cammino. Piangiamo moltissimi, che, sebbene non giunti tant'oltre, pure, respirata un'aria corrotta, sogliono pensare, parlare, scrivere più liberamente che non si convenga a cattolici. Si contano costoro fra i laici, si contano fra i sacerdoti; e chi lo crederebbe? si contano altresì nelle stesse famiglie dei Religiosi. Trattano la Scrittura secondo le leggi dei modernisti. Scrivono storia e sotto specie di dir tutta la verità, tutto ciò che sembri gettare ombra sulla Chiesa lo pongono diligentissimamente in luce con voluttà mal repressa. Le pie tradizioni popolari, seguendo un certo apriorismo, cercano a tutta possa di cancellare. Ostentano disprezzo per sacre Reliquie raccomandate dalla loro vetustà. Insomma li punge la vana bramosia che il mondo parli di loro; il che si persuadono che non sarà, se dicono soltanto quello che sempre e da tutti fu detto. Intanto si dànno forse a credere di prestare ossequio a Dio ed alla Chiesa; ma in realtà gravissimamente li offendono [...].
Pensiero del giorno
Procurate di leggere ogni giorno in qualche bel libro qualcosa che vi ammaestri e inviti alla devozione.
(San Francesco di Sales)
venerdì 3 ottobre 2025
Mollato alla vigilia del matrimonio
Elisa Embert figlia d'un ricco borghese di Parigi, era fidanzata ad un giovane, e fra poco doveva passare definitivamente al matrimonio. La sera precedente alle nozze si trovava in una compagnia a cui era presente anche il suo fidanzato, il quale volendo fare lo spiritoso e tener allegra la conversazione incominciò a scherzare di molte cose, e finalmente anche a porre in derisione le cose sacre. La sposa ne lo rimproverò dolcemente; ma egli affettando l'aria di spirito forte e spregiudicato, le rimandò il rimprovero e continuò il suo gergo anti-religioso. Allora la giovane spaventata s'alzò in piedi, e:- Signore, disse, da questo momento io cesso di essere la vostra fidanzata, poiché vedo che ella disprezza la religione; un uomo che non ha cuore per Iddio, non ne avrà neppure per sua moglie.
Indarno il giovane cercò di mutare linguaggio e simulare stima e venerazione per la religione e l'innocenza del costume; le sue parole non furono credute e non giovarono ad altro che a fargli perdere ogni credito nel concetto della sposa. Si intromisero anche i genitori di lei per appianare la difficoltà insorta, ma tutto fu inutile; la brava figliuola insistette a ricusare la mano di un uomo che aveva dato prova di non avere sentimenti religiosi, e le persone dabbene le diedero pienamente ragione. Infatti se non si può avere nessuna vera e durevole amicizia che non sia basata nella comunanza dei sentimenti ed affetti, come potrà aver luogo una così intima unione dei cuori, quali la richiede appunto l'unione coniugale, senza la reciproca corrispondenza dei sentimenti religiosi e della virtù?
Pensiero del giorno
giovedì 2 ottobre 2025
Don Bosco e gli angeli
Don Bosco in sul finire di quest'anno si occupava nel terminare la compilazione di un suo libro sulla divozione dell'Angelo Custode, lavoro che aveva incominciato mentre ancora abitava nel Convitto Ecclesiastico. Si professava riconoscentissimo al Signore della grazia così grande elargitagli, coll'affidarlo alla custodia di un Angelo; e mille volte lo abbiamo udito ripetere: “Egli ha commessa di te la cura a' suoi angeli, ed eglino in tutte le vie tue saranno tuoi custodi. Ti sosterranno colle loro mani, affinchè sgraziatamente tu non urti col tuo piede nel sasso”. Perciò portava un tenero affetto e una grande divozione al suo Angelo tutelare e ogni anno ne celebrava la festa. Era così persuaso di averlo al fianco che si sarebbe detto lo vedesse co' suoi occhi. Lo salutava più volte lungo il giorno colla preghiera che incomincia Angele Dei, e confidava assai nella sua protezione in ogni passo della sua vita..
A lui raccomandava se stesso e tutti i suoi giovani ed oserei dire che questo spirito celeste lo aiutasse a fondare e governare le sue opere. Un giorno D. Bosco narrava come la Beata Giovanna della Croce fin da fanciulla fosse degnata della visibile presenza del suo Angelo Custode, come guidata da lui abbracciasse lo stato religioso e divenuta superiora del monastero amministrasse maravigliosamente ogni più difficile affare; e come insorgendo qualche inconveniente nella sua comunità il suo Angelo le suggerisse i modi e i mezzi onde correggere i difetti altrui. [...]
Pensiero del giorno
mercoledì 1 ottobre 2025
Dagli hotel di lusso al monastero trappista
martedì 30 settembre 2025
Immagini di San Luigi Martin e Santa Zelia Guerin

Canale Telegram "Cordialiter"
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Sursum corda!
Le suore di clausura del Bronx
Ciao, D.!
Anche se con molto ritardo sono a raccontarti della mia esperienza “newyorkese”.
Come ti accennavo, per motivi familiari, nel mese di luglio mi sono dovuta trattenere per quasi un mese in questa enorme città degli Stati Uniti, quindi ho avuto il tempo di girarla in lungo e in largo e di notare anche tutte le sue contraddizioni.
Un giorno, in particolare, mi trovavo nel Bronx, il quartiere che i film ci hanno insegnato a considerare un concentrato di malavita. Ho voluto vederlo di persona e devo dirti che l’ho trovato molto meno “critico” di quello che avevo immaginato ma soprattutto, camminando a zonzo per le sue strade, ho avuto modo di fare una scoperta sensazionale!
All’altezza dell’incrocio tra la Lafayette Avenue e la Tiffany Street ho notato infatti un muro grigio chiaro, alto, metà di mattoni metà di cemento. All’inizio ho pensato che potesse essere una centrale di polizia ma mi sono subito ricordata di essermene lasciata alle spalle una, pochi minuti prima. Ho deciso allora di seguire quel muro per trovare un cancello, una targa, qualcosa che mi facesse comprendere cosa racchiudeva. E così dopo un breve tratto in salita, svoltando a sinistra ho trovato l’ingresso con la soluzione del mistero: “Corpus Christi Monastery – Domenicans Nuns”.
Un monastero di clausura! Nel Bronx! Non ci potevo credere. Il portoncino era aperto e, nel bellissimo giardino, ho visto ergersi l’antica chiesa in pietra grigia, in stile neogotico, con il portone di legno e la parte esterna del chiostro.
A quel punto cosa potevo fare se non farmi avanti e scoprire il resto della storia?
Ho scoperto così che il monastero fu fondato nel maggio del 1889 - per volontà del vescovo irlandese Corrigan - da un gruppo di sei monache tra cui Madre Maria di Gesù, al secolo Julia Crooks, una giovane newyorkese che aveva preso i voti come suora domenicana in Francia, con l’intenzione di rientrare in America e portare un seme domenicano, qualora ve ne fosse tata l’occasione.
Nel 1880 Madre Maria di Gesù era stata chiamata, con tre consorelle francesi, a fondare il primo monastero domenicano degli Stati Uniti a Newark in Jersey e nove anni più tardi, con cinque compagne, era giunta nel Bronx, sempre su richiesta del vescovo Corrigan, che aveva particolarmente a cuore la situazione del Bronx.
Il vescovo diede alle monache una missione in particolare: pregare per i sacerdoti e i seminaristi della diocesi di New York e per la conversione delle anime.
Infatti, oltre al noto contesto del quartiere, la via che lambisce il muro di cinta del convento, Tiffany Street è la strada che arriva fino a Barretto Point Park, il porticciolo da cui salpavano le navi con i detenuti che andavano a scontare la loro pena sull’isola di Rikers, carcere dalle durissime condizioni di vita. Spesso le monache si trovavano a dare conforto ai familiari dei ristretti, distrutti dal dolore e dalla vergogna per i reati commessi dai loro cari e, nello stesso tempo, preoccupati di non vederli più tornare indietro e da costoro ricevevano l’incarico di pregare per la loro conversione.
E, in effetti, dove è abbondante il peccato, è sovrabbondante la Grazia.
Madre Maria di Gesù era così fervente e carismatica che in diciotto mesi dal suo arrivo nel Bronx aveva già quindici nuove aspiranti e in breve le monache furono ventuno.
Ma non è tutto: da qui nel 1921 sette sorelle partirono su invito del vescovo di San Francisco per fondare il monastero di Menlo Park in California, attraversando tutta l’America settentrionale. Ad oggi il Monastero di Menlo Park conserva il nome di Corpus Christi in onore dell’origine delle prime fondatrici.
Oggi il monastero conta 12 monache professe ed è stato benedetto da ben quattro nuove vocazioni negli ultimi anni. Ora come allora si mantiene la stretta osservanza della regola, con una giornata scandita dalla preghiera, dal silenzio, dalla clausura e dal lavoro all’interno della comunità.
Ma non tutto è rose e fiori, la comunità ha vissuto momenti difficili: nel 2016, ad esempio, sembrava che le infiltrazioni e altri problemi strutturali imponessero il trasferimento delle monache (allora rimaste solo in sette) ad altra sede. Tuttavia le sorelle domenicane non si sono perse d’animo e hanno fatto appello alla cittadinanza del Bronx che - a sorpresa ma non troppo - ha generosamente contribuito per rendere possibili i lavori di ristrutturazione.
Poco dopo la comunità è stata chiamata ad accogliere quattro anziane sorelle provenienti dal monastero di Lancaster e, nel 2022, la nuova madre badessa, Madre Maria Caterina di Gesù, dal monastero di Nostra Signora del Rosario, in New Jersey, dove aveva vissuto per trentun anni.
Suor Mara Caterina è originaria del Massachusetts, ama cucinare, cucire e leggere ed è stata l’anima della rinascita del Corpus Christi. Poco dopo il suo arrivo, infatti, ha bussato alle porte del monastero Claudia, oggi suor Maria Guadalupe OP, una giovane che all’epoca lavorava allo Zoo del Bronx e trovava nella chiesa delle suore domenicane una piccola oasi in cui rifugiarsi a pregare sulla strada tra casa e lavoro… fino a quando ha compreso di essere invece chiamata alla vita monastica. Dopo di lei le tre nuove aspiranti.
Insomma, la Fede, la Speranza e la Carità delle sorelle domenicane, i loro sì totali e senza riserve, hanno fatto rifiorire quello che sembrava essere ormai solo un deserto.
Caro D., volevo condividere con te e con i lettori del tuo blog la mia scoperta estiva e questo piccolo cammeo di vita cristiana.
Pensiero del giorno (vanità delle gioie mondane)
Pensiero del giorno
lunedì 29 settembre 2025
Dio castiga la gente scortese
[Brano tratto da "Catechismo di San Pio X commentato con fatti, detti, sogni e scritti di San Giovanni Bosco", Volume 2°, Libreria Dottrina Cattolica, 1950].