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sabato 4 ottobre 2025

Fallace è il mondo, il vero amico è Dio

[Brano tratto da "Catechismo di San Pio X commentato con fatti, detti, sogni e scritti di San Giovanni Bosco", Volume 2°, Libreria Dottrina Cattolica, 1950].


Ecco quello che suggerisce Don Bosco ai giovani dopo la Comunione Pasquale: 1) Santificare il giorno festivo, con l’assistere alla Santa Messa ed ascoltare le prediche. 2) Fuggire i cattivi compagni cioè quelli che bestemmiano, gli sboccati, quelli che parlano male della Religione, del Vicario di Gesù Cristo. 3) La frequente confessione. Concluse Don Bo­sco dicendo: «Un Dio solo: se mi è nemico chi mi salverà? Un’anima sola: se la perdo che sarà di me? Un solo peccato mortale merita l'infer­no: che sarà di me se morissi in tale stato? Ascolta, caro figlio, il detto mio: Fallace è il mondo, il vero amico è Dio.

San Pio X contro i teologi modernisti nei seminari


San Pio X
Ma qui già siamo agli artifici con che i modernisti spacciano la loro merce. Che non tentano essi mai per moltiplicare gli adepti? Nei Seminari e nelle Università cercano di ottenere cattedre da mutare insensibilmente in cattedre di pestilenza. Inculcano le loro dottrine, benché forse velatamente, predicando nelle chiese; le annunciano più aperte nei congressi: le introducono e le magnificano nei sociali istituti. Col nome proprio o di altri pubblicano libri, giornali, periodici. Uno stesso e solo scrittore fa uso talora di molti nomi, perché gli incauti sieno tratti in inganno dalla simulata moltitudine degli autori. Insomma coll'azione, colla parola, colla stampa tutto tentano, da sembrar quasi colti da frenesia. E tutto ciò con qual esito? Piangiamo pur troppo gran numero di giovani di speranze egregie e che ottimi servigi renderebbero alla Chiesa, usciti fuori dal retto cammino. Piangiamo moltissimi, che, sebbene non giunti tant'oltre, pure, respirata un'aria corrotta, sogliono pensare, parlare, scrivere più liberamente che non si convenga a cattolici. Si contano costoro fra i laici, si contano fra i sacerdoti; e chi lo crederebbe? si contano altresì nelle stesse famiglie dei Religiosi. Trattano la Scrittura secondo le leggi dei modernisti. Scrivono storia e sotto specie di dir tutta la verità, tutto ciò che sembri gettare ombra sulla Chiesa lo pongono diligentissimamente in luce con voluttà mal repressa. Le pie tradizioni popolari, seguendo un certo apriorismo, cercano a tutta possa di cancellare. Ostentano disprezzo per sacre Reliquie raccomandate dalla loro vetustà. Insomma li punge la vana bramosia che il mondo parli di loro; il che si persuadono che non sarà, se dicono soltanto quello che sempre e da tutti fu detto. Intanto si dànno forse a credere di prestare ossequio a Dio ed alla Chiesa; ma in realtà gravissimamente li offendono [...].


[Brano tratto dall'Enciclica "Pascendi Dominici gregis" di San Pio X].

Pensiero del giorno


Procurate di leggere ogni giorno in qualche bel libro qualcosa che vi ammaestri e inviti alla devozione.


(San Francesco di Sales)

venerdì 3 ottobre 2025

Mollato alla vigilia del matrimonio

[Brano tratto da “Tesoro di racconti istruttivi ed edificanti”, di Don Antonio Zaccaria, Tipografia Pontificia Mareggiani, 1887].


Elisa Embert figlia d'un ricco borghese di Parigi, era fidanzata ad un giovane, e fra poco doveva passare definitivamente al matrimonio. La sera precedente alle nozze si trovava in una compagnia a cui era presente anche il suo fidanzato, il quale volendo fare lo spiritoso e tener allegra la conversazione incominciò a scherzare di molte cose, e finalmente anche a porre in derisione le cose sacre. La sposa ne lo rimproverò dolcemente; ma egli affettando l'aria di spirito forte e spregiudicato, le rimandò il rimprovero e continuò il suo gergo anti-religioso. Allora la giovane spaventata s'alzò in piedi, e:- Signore, disse, da questo momento io cesso di essere la vostra fidanzata, poiché vedo che ella disprezza la religione; un uomo che non ha cuore per Iddio, non ne avrà neppure per sua moglie. 

Indarno il giovane cercò di mutare linguaggio e simulare stima e venerazione per la religione e l'innocenza del costume; le sue parole non furono credute e non giovarono ad altro che a fargli perdere ogni credito nel concetto della sposa. Si intromisero anche i genitori di lei per appianare la difficoltà insorta, ma tutto fu inutile; la brava figliuola insistette a ricusare la mano di un uomo che aveva dato prova di non avere sentimenti religiosi, e le persone dabbene le diedero pienamente ragione. Infatti se non si può avere nessuna vera e durevole amicizia che non sia basata nella comunanza dei sentimenti ed affetti, come potrà aver luogo una così intima unione dei cuori, quali la richiede appunto l'unione coniugale, senza la reciproca corrispondenza dei sentimenti religiosi e della virtù?

Pensiero del giorno

La sostanza dell'amore non sta nel sentire [di amare], bensì nel voler a tutti i costi far piacere alla persona amata.


[Scritto tratto da “Intimità Divina”, di Padre Gabriele di S. Maria Maddalena, pubblicato dal Monastero S. Giuseppe delle Carmelitane Scalze di Roma, imprimatur: Vicetiae, 4 martii 1967, + C. Fanton, Ep.us Aux.].

giovedì 2 ottobre 2025

Don Bosco e gli angeli

Brano tratto dal secondo volume delle “Memorie biografiche di Don Giovanni Bosco” raccolte dal sacerdote salesiano Giovanni Battista Lemoyne (1839-1916) e pubblicate nel 1901.


Don Bosco in sul finire di quest'anno si occupava nel terminare la compilazione di un suo libro sulla divozione dell'Angelo Custode, lavoro che aveva incominciato mentre ancora abitava nel Convitto Ecclesiastico. Si professava riconoscentissimo al Signore della grazia così grande elargitagli, coll'affidarlo alla custodia di un Angelo; e mille volte lo abbiamo udito ripetere: “Egli ha commessa di te la cura a' suoi angeli, ed eglino in tutte le vie tue saranno tuoi custodi. Ti sosterranno colle loro mani, affinchè sgraziatamente tu non urti col tuo piede nel sasso”. Perciò portava un tenero affetto e una grande divozione al suo Angelo tutelare e ogni anno ne celebrava la festa. Era così persuaso di averlo al fianco che si sarebbe detto lo vedesse co' suoi occhi. Lo salutava più volte lungo il giorno colla preghiera che incomincia Angele Dei, e confidava assai nella sua protezione in ogni passo della sua vita..

A lui raccomandava se stesso e tutti i suoi giovani ed oserei dire che questo spirito celeste lo aiutasse a fondare e governare le sue opere. Un giorno D. Bosco narrava come la Beata Giovanna della Croce fin da fanciulla fosse degnata della visibile presenza del suo Angelo Custode, come guidata da lui abbracciasse lo stato religioso e divenuta superiora del monastero amministrasse maravigliosamente ogni più difficile affare; e come insorgendo qualche inconveniente nella sua comunità il suo Angelo le suggerisse i modi e i mezzi onde correggere i difetti altrui. [...]

[Don Bosco] sapeva infondere nei suoi giovani una grande riverenza e un grande amore al loro Angelo Custode. Intonava esso stesso e soventissimo quella laude sacra che aveva musicata in onore del buon Angelo ed era cantata con trasporto dai giovanetti. Diceva loro: - Ravvivate la fede nella presenza del vostro Angelo, che è con voi dovunque siate. S. Francesca Romana se lo vedeva sempre davanti colle mani incrociate sul petto e cogli occhi rivolti al cielo: ma, per ogni suo anche più leggero mancamento, l'Angelo coprivasi come per vergogna il volto e talora volgeva le spalle. E perchè avessero fiducia in lui narrava sovente la storia di Tobia e dell'Arcangelo Raffaele, il gran miracolo dei tre Ebrei rimasi illesi nel fuoco della fornace di Babilonia, ed altri simili fatti dei quali è piena la Santa Scrittura, e la Storia Ecclesiastica. Non si stancava di ricordare nelle prediche questo tenerissimo celeste amico. - Fatevi buoni, diceva, per dare allegrezza al vostro Angelo Custode. - In ogni afflizione e disgrazia, anche spirituale, ricorrete all'Angelo con piena fiducia ed esso vi aiuterà. - Quanti essendo in peccato mortale furono dal loro Angelo salvati dalla morte perchè avessero tempo di confessarsi bene. - Guai agli scandalosi! Gli angeli degli innocenti traditi grideranno vendetta al cospetto di Dio. E come D. Bosco era ricco di consigli parlando in privato, ora all'uno ora all'altro secondo il bisogno e in particolare ai suoi penitenti! Ricordati che hai un Angelo per compagno, custode, ed amico. - Se vuoi piacere a Gesù e a Maria obbedisci alle ispirazioni del tuo Angelo Custode. - Invoca il tuo Angelo nelle tentazioni. Esso ha più desiderio di aiutarti che tu stesso di essere aiutato da lui. - Fatti coraggio e prega: anche il tuo Angelo Custode prega per te e sarai esaudito. - Non ascoltare il demonio e non temerlo, esso trema e fugge al cospetto del tuo Angelo. - Prega il tuo Angelo che ti venga a consolare ed assistere in punto di morte. E molti giovani narrarono più tardi a D. Rua, grazie straordinarie, e liberazioni dai pericoli ottenute con questa divozione, loro ispirata da D. Bosco.

Pensiero del giorno

Oh quanti monasteri [femminili] si sono rilassati e forse rovinati col mandarvi [come cappellani] sacerdoti di poco spirito, o non intesi, o imprudenti!

(Brano tratto dagli scritti di Sant'Alfonso Maria de Liguori, Dottore della Chiesa).

mercoledì 1 ottobre 2025

Dagli hotel di lusso al monastero trappista

Una sera, dinanzi ad un prestigioso hotel di Parigi, si fermò un taxi dal quale scese un facoltoso uomo d'affari francese. Entrò nella hall dell'albergo e si diresse verso la reception, ma a un certo punto ebbe l'impressione di essere osservato da qualcuno alle spalle. Si voltò e vide che si trattava di una giovane suora. Non essendo esperto di abiti religiosi non riconobbe che si trattava di una carmelitana scalza. Del resto quell'imprenditore era talmente occupato nei suoi affari che non si interessava di Ordini religiosi, di monasteri o dello stile di vita delle monache di clausura. Fatto sta che la suora continuava ad osservarlo e gli sorrideva con candore celestiale. L'imprenditore, pur non conoscendo quella misteriosa monaca, sollevò il cappello per salutarla, poi si voltò e si avvicinò alla reception per sbrigare le pratiche di accettazione. Mentre firmava il registro sbirciò alle sue spalle per vedere se la giovane suora fosse ancora lì, ma non la vide più, pertanto domandò all'impiegato chi fosse quella ragazza in abito religioso, ma il dipendente dell'hotel alzando le spalle gli rispose che nell'ultima mezz'ora non era entrata nessun'altra persona all'infuori di lui.

Alcuni giorni dopo, mentre era a casa di amici, l'uomo d'affari osservò un'immagine di una suora: con grande stupore riconobbe che era la stessa che gli aveva sorriso nell'albergo. Domandò chi fosse e gli risposero che si trattava di Santa Teresa di Gesù Bambino.

Quell'uomo qualche tempo dopo abbandonò il mondo imprenditoriale ed entrò nell'abbazia di Aiguebelle. Dopo la visione di Santa Teresa di Lisieux si era riavvicinato alla Religione e aveva sentito la chiamata di Dio alla vita monastica. Non indossava più costosi e raffinati abiti civili, ma un saio con uno scapolare scuro e una cintura di cuoio. Inoltre aveva la testa rasata e la barba lunga. Era divenuto monaco trappista. Nel silenzio e nel raccoglimento del monastero aveva finalmente trovato quella pace interiore che le ricchezze che aveva posseduto nel mondo non erano state in grado di dargli.

martedì 30 settembre 2025

Immagini di San Luigi Martin e Santa Zelia Guerin

Nutro molta devozione nei confronti di San Luigi Martin e Santa Zelia Guerin, i genitori di Santa Teresa di Lisieux. Purtroppo su internet si trovano poche "opere d'arte" che li riguardano, pertanto ho realizzato con l'intelligenza artificiale delle belle immagini che raffigurano questi zelanti sposi cristiani.

Potete utilizzarle liberamente per fini di apostolato. In questa epoca di famiglie allo sfascio, è importante diffondere il più possibile la devozione nei confronti di questi coniugi esemplari.

Santa Zelia Guerin e San Luigi Martin, genitori di Santa Teresa di Lisieux

San Luigi Martin e Santa Zelia Guerin, genitori di Santa Teresa di Gesù Bambino

I have great devotion to Saint Louis Martin and Saint Zélie Guerin, the parents of Saint Thérèse of Lisieux. Unfortunately, there are few "works of art" about them on the internet, so I decided to use artificial intelligence to create beautiful images of these zealous Christian spouses.

You are free to use them for apostolate purposes. In this era of broken families, it is important to spread devotion to these exemplary spouses as much as possible.

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Tengo una gran devoción a San Luis Martin y Santa Celia Guérin, los padres de Santa Teresa de Lisieux. Desafortunadamente, hay pocas "obras de arte" sobre ellos en internet, así que decidí usar la inteligencia artificial para crear hermosas imágenes de estos celosos esposos cristianos.

Pueden usarlas libremente para fines de apostolado. En esta época de familias destrozadas, es importante difundir la devoción a estos cónyuges ejemplares tanto como sea posible.

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J'ai une grande dévotion pour Saint Louis Martin et Sainte Zélie Guérin, les parents de Sainte Thérèse de Lisieux. Malheureusement, on trouve peu d'"œuvres d'art" les concernant sur internet, j'ai donc décidé d'utiliser l'intelligence artificielle pour créer de belles images de ces époux chrétiens zélés.

Vous pouvez les utiliser librement à des fins d'apostolat. En cette époque de familles brisées, il est important de diffuser le plus possible la dévotion à ces conjoints exemplaires.

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Ich habe eine große Verehrung für den heiligen Louis Martin und die heilige Zélie Guérin, die Eltern der heiligen Thérèse von Lisieux. Leider gibt es im Internet nur wenige "Kunstwerke", die sie betreffen, daher habe ich beschlossen, mithilfe künstlicher Intelligenz schöne Bilder dieser eifrigen christlichen Eheleute zu erstellen.

Sie können diese Bilder frei für apostolische Zwecke verwenden. In dieser Zeit der zerbrochenen Familien ist es wichtig, die Verehrung dieser vorbildlichen Ehepartner so weit wie möglich zu verbreiten.

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Tenho grande devoção a São Luís Martin e Santa Zélia Guérin, os pais de Santa Teresinha do Menino Jesus. Infelizmente, há poucas "obras de arte" sobre eles na internet, então decidi usar inteligência artificial para criar belas imagens que retratam esses zelosos cônjuges cristãos.

Vocês podem usá-las livremente para fins de apostolado. Nesta era de famílias desfeitas, é importante difundir a devoção a esses cônjuges exemplares o máximo possível.

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Mam wielkie nabożeństwo do świętego Ludwika Martina i świętej Zelii Guérin, rodziców świętej Teresy od Dzieciątka Jezus. Niestety, w internecie jest niewiele "dzieł sztuki" na ich temat, dlatego postanowiłem wykorzystać sztuczną inteligencję do stworzenia pięknych obrazów przedstawiających tych gorliwych chrześcijańskich małżonków.

Możecie ich swobodnie używać w celach apostolskich. W dzisiejszych czasach rozbitych rodzin ważne jest, aby jak najszerzej rozpowszechniać kult tych przykładnych małżonków.

Canale Telegram "Cordialiter"


Cari amici,

informo i nuovi lettori del blog che nel giugno del 2022 ho aperto un canale su Telegram. Per trovarlo e iscrivervi vi basta aprire l'app sul vostro smartphon, poi premere sul simbolo della lente d'ingrandimento in alto a destra e scrivere "Cordialiter" sulla barra delle ricerche. Una volta entrati nel canale, se ci si vuole iscrivere per ricevere gli aggiornamenti bisogna premere sul tasto "Unisciti" in basso.

Sursum corda!

Le suore di clausura del Bronx

Calice e Ostia
Pubblico una lettera scritta da una gentilissima e fedelissima lettrice del blog, che nel corso di una vacanza a New York ha "scoperto" un monastero di clausura nel Bronx.

Ciao, D.!

Anche se con molto ritardo sono a raccontarti della mia esperienza “newyorkese”.

Come ti accennavo, per motivi familiari, nel mese di luglio mi sono dovuta trattenere per quasi un mese in questa enorme città degli Stati Uniti, quindi ho avuto il tempo di girarla in lungo e in largo e di notare anche tutte le sue contraddizioni.

Un giorno, in particolare, mi trovavo nel Bronx, il quartiere che i film ci hanno insegnato a considerare un concentrato di malavita. Ho voluto vederlo di persona e devo dirti che l’ho trovato molto meno “critico” di quello che avevo immaginato ma soprattutto, camminando a zonzo per le sue strade, ho avuto modo di fare una scoperta sensazionale!

All’altezza dell’incrocio tra la Lafayette Avenue e la Tiffany Street ho notato infatti un muro grigio chiaro, alto, metà di mattoni metà di cemento. All’inizio ho pensato che potesse essere una centrale di polizia ma mi sono subito ricordata di essermene lasciata alle spalle una, pochi minuti prima. Ho deciso allora di seguire quel muro per trovare un cancello, una targa, qualcosa che mi facesse comprendere cosa racchiudeva. E così dopo un breve tratto in salita, svoltando a sinistra ho trovato l’ingresso con la soluzione del mistero: “Corpus Christi Monastery – Domenicans Nuns”.

Un monastero di clausura! Nel Bronx! Non ci potevo credere. Il portoncino era aperto e, nel bellissimo giardino, ho visto ergersi l’antica chiesa in pietra grigia, in stile neogotico, con il portone di legno e la parte esterna del chiostro.

A quel punto cosa potevo fare se non farmi avanti e scoprire il resto della storia? 

Ho scoperto così che il monastero fu fondato nel maggio del 1889 - per volontà del vescovo irlandese Corrigan - da un gruppo di sei monache tra cui Madre Maria di Gesù, al secolo Julia Crooks, una giovane newyorkese che aveva preso i voti come suora domenicana in Francia, con l’intenzione di rientrare in America e portare un seme domenicano, qualora ve ne fosse tata l’occasione.

Nel 1880 Madre Maria di Gesù era stata chiamata, con tre consorelle francesi, a fondare il primo monastero domenicano degli Stati Uniti a Newark in Jersey e nove anni più tardi, con cinque compagne, era giunta nel Bronx, sempre su richiesta del vescovo Corrigan, che aveva particolarmente a cuore la situazione del Bronx.

Il vescovo diede alle monache una missione in particolare: pregare per i sacerdoti e i seminaristi della diocesi di New York e per la conversione delle anime.

Infatti, oltre al noto contesto del quartiere, la via che lambisce il muro di cinta del convento, Tiffany Street è la strada che arriva fino a Barretto Point Park, il porticciolo da cui salpavano le navi con i detenuti che andavano a scontare la loro pena sull’isola di Rikers, carcere dalle durissime condizioni di vita. Spesso le monache si trovavano a dare conforto ai familiari dei ristretti, distrutti dal dolore e dalla vergogna per i reati commessi dai loro cari e, nello stesso tempo, preoccupati di non vederli più tornare indietro e da costoro ricevevano l’incarico di pregare per la loro conversione. 

E, in effetti, dove è abbondante il peccato, è sovrabbondante la Grazia.

Madre Maria di Gesù era così fervente e carismatica che in diciotto mesi dal suo arrivo nel Bronx aveva già quindici nuove aspiranti e in breve le monache furono ventuno.

Ma non è tutto: da qui nel 1921 sette sorelle partirono su invito del vescovo di San Francisco per fondare il monastero di Menlo Park in California, attraversando tutta l’America settentrionale. Ad oggi il Monastero di Menlo Park conserva il nome di Corpus Christi in onore dell’origine delle prime fondatrici.

Oggi il monastero conta 12 monache professe ed è stato benedetto da ben quattro nuove vocazioni negli ultimi anni. Ora come allora si mantiene la stretta osservanza della regola, con una giornata scandita dalla preghiera, dal silenzio, dalla clausura e dal lavoro all’interno della comunità.

Ma non tutto è rose e fiori, la comunità ha vissuto momenti difficili: nel 2016, ad esempio, sembrava che le infiltrazioni e altri problemi strutturali imponessero il trasferimento delle monache (allora rimaste solo in sette) ad altra sede. Tuttavia le sorelle domenicane non si sono perse d’animo e hanno fatto appello alla cittadinanza del Bronx che - a sorpresa ma non troppo - ha generosamente contribuito per rendere possibili i lavori di ristrutturazione. 

Poco dopo la comunità è stata chiamata ad accogliere quattro anziane sorelle provenienti dal monastero di Lancaster e, nel 2022, la nuova madre badessa, Madre Maria Caterina di Gesù, dal monastero di Nostra Signora del Rosario, in New Jersey, dove aveva vissuto per trentun anni.

Suor Mara Caterina è originaria del Massachusetts, ama cucinare, cucire e leggere ed è stata l’anima della rinascita del Corpus Christi. Poco dopo il suo arrivo, infatti, ha bussato alle porte del monastero Claudia, oggi suor Maria Guadalupe OP, una giovane che all’epoca lavorava allo Zoo del Bronx e trovava nella chiesa delle suore domenicane una piccola oasi in cui rifugiarsi a pregare sulla strada tra casa e lavoro… fino a quando ha compreso di essere invece chiamata alla vita monastica. Dopo di lei le tre nuove aspiranti.

Insomma, la Fede, la Speranza e la Carità delle sorelle domenicane, i loro sì totali e senza riserve, hanno fatto rifiorire quello che sembrava essere ormai solo un deserto. 

Caro D., volevo condividere con te e con i lettori del tuo blog la mia scoperta estiva e questo piccolo cammeo di vita cristiana.

Pensiero del giorno (vanità delle gioie mondane)

La gioia che i mondani cercano ansiosamente in mezzo ai piaceri, non è altro che un'ombra fugace, mentre la nostra gioia cercata e gustata, tra fatiche e sofferenze, è una dolcissima realtà, un pregustare la felicità del cielo.



(Pensiero tratto dagli scritti di Santa Teresa di Lisieux)

Pensiero del giorno

Non basta amare le anime nel segreto del nostro cuore, lavorando e sacrificandoci per esse, ma bisogna che questo amore trapeli anche all'esterno attraverso un tratto amabile e piacevole in modo che, avvicinandoci, si sentano benvolute e quindi incoraggiate alla confidenza ed alla fiducia. Certi modi rudi, bruschi, impazienti sono la causa per cui molti si allontanano disgustati e forse anche scandalizzati. L’apostolo può ben avere un cuore d’oro, ricco di carità e di zelo, ma se conserva una scorza rozza e pungente si preclude da sè la via per giungere alle anime, diminuendo notevolmente il bene che potrebbe fare.


[Scritto tratto da “Intimità Divina”, di Padre Gabriele di S. Maria Maddalena, pubblicato dal Monastero S. Giuseppe delle Carmelitane Scalze di Roma, imprimatur: Vicetiae, 4 martii 1967, + C. Fanton, Ep.us Aux.].

lunedì 29 settembre 2025

Dio castiga la gente scortese


Nel dicembre del 1860 Don Bosco andava a predicare le missioni in un villaggio degli Appennini. Lunga e malagevole era stata la via, e giunse in canonica contraffatto dalla stanchezza e inzuppato di sudore e di neve. Il parroco era in chiesa e la sorella fece a Don Bosco poco lieta accoglienza, non gli offerse né un po’ di vino né una scodella di brodo caldo. Il Santo fece finta di non badare a quella scortesia; ma venuta la sera e sedendo dopo cena al fuoco, incominciò a raccontare fatti che in parte movevano le risa e in parte colpivano la fantasia. La donna benché di cattivo umore era tutt’orecchi. Don Bosco venne indi a parlare delle Missioni dettate in molti paesi accennando come fossero state castigate le fantesche che, o per malignità o per avarizia o per antipatia, avevano negato ai predicatori ciò che era necessario. A quest’antifona la sorella del parroco abbassava gli occhi e diventava pensierosa. Don Bosco proseguiva dicendo che più d’una volta coliche o altri mali violenti assalirono tali persone. Quella permalosa era divenuta pallida e febbricitante. Venne l’ora di andare a dormire e tutti si ritirarono nella propria camera, quand’ecco ad una certa ora della notte si odono grida strazianti nella stanza della sorella del parroco. Accorre la fantesca e trova quella poverina smaniante per non poter più reggere ai dolori; appena spuntò l’alba volle che Don Bosco andasse a benedirla. Allora i suoi dolori cessarono, ma da quell’istante prese a trattare lui e gli altri missionari con premure e generosità grandi.

[Brano tratto da "Catechismo di San Pio X commentato con fatti, detti, sogni e scritti di San Giovanni Bosco", Volume 2°, Libreria Dottrina Cattolica, 1950].

Pensiero del giorno

Come sono belle [...] le anime che salvano le anime, e come sono belli i loro passi quando annunciano il bene e la pace alle anime traviate, rese infelicissime dal peccato! Quale eterna corona prepara il Signore a queste anime apostoliche che non si danno riposo per salvare e beneficare. [...] Come sono belle queste anime che brillano di gioia per una conquista fatta al Signore, come sono belle nel profondo dolore che le punge per un colpo mancato al teso arco del loro zelo!

[Brano tratto dal commento di Don Dolindo Ruotolo alla Seconda lettera di San Paolo ai Corinzi, Apostolato Stampa].